La guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia porteranno ripercussioni tangibili sulle aziende italiane, soprattutto per quelle che hanno interessi commerciali nell’area.

Dopo la paralisi del commercio estero causata dall’emergenza pandemica, il Made in Italy iniziava a registrare un rimbalzo notevole nei confronti dei paesi dell’ex Unione Sovietica; la dimensione del conflitto e le sanzioni alla Russia, però, interesseranno negativamente soprattutto le piccole e medie imprese che non sono sufficientemente preparate.

Il 30 marzo scorso in Senato è stato approvato un provvedimento che interviene a supporto di queste imprese con un finanziamento fino a € 400.000 per liquidità (nell’ambito o del 40% del patrimonio o del 25% dei ricavi) di cui il 40% a fondo perduto.

Le beneficiarie dovranno aver realizzato, negli ultimi tre bilanci depositati, un fatturato medio, derivante da operazioni di esportazione diretta verso l’Ucraina, la Federazione russa e la Bielorussia, pari almeno al 20% del fatturato aziendale totale.

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Francesca Cagnoni